È iniziata nel novembre 2015 la prima fase di lavoro dedicata al progetto pluriennale sul Fondo librario della Casa dei Gesuiti SS. Martiri di Torino, donato alla Biblioteca del Seminario.
Il progetto è finanziato dalla Compagnia di San Paolo e da un contributo erogato dalla Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura e Turismo. Nella Residenza dei Santi Martiri di Torino, chiusa definitivamente nel luglio 2014, sono confluiti nel corso degli anni i patrimoni di Case gesuitiche, Collegi, Case per Esercizi Spirituali, Residenze, Scuole della Provincia Torinese, andando in questo modo a formare la notevole raccolta libraria ora trasferita nella Biblioteca del Seminario di Torino. Il Fondo è costituito da circa 38.000 volumi moderni (sec. XIX e XX), monografie e periodici, e da una piccola parte di libri antichi. In questi mesi si sta procedendo a una prima fase di ricognizione della raccolta: valutazione dello stato di conservazione, suddivisione del materiale per provenienza, tipologia e argomenti, ipotesi di ricostruzioni di raccolte provenienti da altre Case; seguiranno le fasi di inventariazione e catalogazione, con scopi di tutela e conservazione del patrimonio. Lo studio di questa copiosa raccolta permetterà di arricchire le conoscenze sulla storia e l’attività nelle residenze e nei collegi dei gesuiti a Torino e nel resto del Piemonte.
Dopo la conclusione del lavoro di ricognizione e riordino della raccolta ha inizio il lavoro di catalogazione di periodici e monografie, antichi e moderni: attraverso l’analisi di quanto confluito nella Casa dei Gesuiti di via Barbaroux a Torino si arricchiscono le conoscenze sulla presenza dei Gesuiti sul territorio piemontese, sulla loro attività educativa, spirituale e pastorale e sui loro legami con missioni gesuitiche sparse per il mondo.
Il progetto presentato permette di valorizzare un episodio significativo della cultura e della storia regionale piemontese, conservando un patrimonio altrimenti a rischio di dispersione.
Il progetto presentato permette di valorizzare un episodio significativo della cultura e della storia regionale piemontese, conservando un patrimonio altrimenti a rischio di dispersione.