È mancato mercoledì 11 ottobre 2023 il professor Giannino Piana, uno dei più importanti teologi morali italiani. Ha insegnato teologia morale dal 1999, presso la nostra facoltà, al Biennio di Specializzazione. Qui un profilo sintetico tratto dal testo, del professor Pier Davide Guenzi, che gli rendeva omaggio intellettuale
nel 2021: Un’etica per tempi incerti.
Giannino Piana, novarese, conosce negli studi della formazione seminariale alla fine degli anni ’50, una teologia morale nella forma casistica/probabilistica negativa con impostazione giuridica, in particolare in legame con il peccato. Gli studi successivi in campo morale, alla Gregoriana ed all’Alfonsiana, rispecchiano – attraverso i grandi professori di quel tempo come Fuchs, De Finance, E. Hamel nella prima e Häring e Vereecke nella seconda e molti altri – il rinnovamento che confluirà poi nel concilio. Emergono da un lato l’attenzione all’etica rivelata che si intreccia con l’etica umana e dall’altro cresce una
maggior attenzione ad un primato del soggetto e della coscienza.
Dal 1966 al 2001 il professor Piana coltiva l’insegnamento della teologia morale, ed anche dell’etica filosofica, a Novara. Approfondisce i temi dell’ermeneutica, in particolare con gli studi di Pareyson e di Ricoeur. Dal 1981 assume anche la docenza all’Istituto di scienze religiose di Urbino e negli anni 2000 al Biennio di specializzazione in Morale sociale a Torino. Successivamente anche all’Università di Torino sui temi dell’etica sociale.
Dagli anni ’70 inizia ad essere redattore e curatore dei più importanti manuali e dizionari di morale che segneranno concretamente la via nuova per la morale in Italia, fino a raccogliere nei testi di In Novità di Vita (4 volumi) i frutti maturi della sua teologia morale e a curare l’ultimo Dizionario di Teologia Morale del 2019. Inoltre, ha diretto, in un cinquantennio di studi, numerose collane e proposto innumerevoli contributi che ha pubblicato sull’etica sociale e politica, sulla questione bioetica, sulla relazione tra morale e spiritualità.
Importante è l’dea che la morale è un «crocevia in cui le diverse scienze umane devono convergere». Inoltre ha offerto, con tanti articoli di riviste non strettamente scientifiche, una riflessione più divulgativa, ma mai banale, sulle tematiche dell’ethos contemporaneo. Infine l’apporto determinante per la crescita della morale in Italia, come uno dei fondatori dell’ATISM, di cui è stato presidente dall’’84 al ’92, e della Rivista di teologia morale.
È stato anche direttore dell’Istituto di Pastorale che volle essere, nella diocesi di Torino e oltre, un bel tentativo di coniugare il binomio teologia e prassi pastorale, forse troppo presto abbandonato. Nella postfazione a Un’etica per tempi incerti il cardinale Ravasi, oltre a ricordare i meriti teologici ed intellettuali di Piana, concludeva affermando: «Giannino è un uomo sereno e che genera serenità». In fondo, il desiderio più profondo di ogni scrittore e studioso di morale. Lo pensiamo così nella comunione di vita che, nel Signore, va oltre la morte.
Antonio Sacco