Lunedì 23 ottobre 2023 alle ore 15 si è tenuto, presso la Sala Conferenze dell’Archivio di Stato di Torino (Piazza Castello n. 209), un convegno dedicato alla presentazione del progetto di ricerca La religione a scuola. L’abilitazione degli insegnanti laici nella diocesi di Torino (1923-1984).
Come si diventava insegnanti di religione a Torino nel secolo scorso? Quali discipline venivano impartite agli aspiranti insegnanti? Qual era il quadro normativo di riferimento? Quali titoli di studio venivano rilasciati? Sono alcune delle domande alle quali gli studi confluiti in questo volume tentano di dare risposta. Il progetto, finanziato dalla Regione Piemonte, ha visto la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Torino e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) di Torino. Prendendo occasione dalla riscoperta di alcuni eccezionali esemplari di diplomi di abilitazione all’insegnamento della religione risalenti agli anni Venti e Trenta del secolo scorso nell’archivio storico dell’Ufficio Scolastico, il progetto è culminato in un inedito affresco della formazione degli insegnanti laici di religione nella diocesi di Torino dalla riforma Gentile alla revisione del Concordato del 1984.
Al convegno sono intervenuti Tecla Riverso, dirigente dell’Ambito Territoriale di Torino dell’Ufficio Scolastico Regionale; Stefano Benedetto, direttore dell’Archivio di Stato di Torino; Alberto Piola, curatore della ricerca e del volume; Giulia Caccia, funzionario archivista dell’Archivio di Stato di Torino; Annamaria Barbarisi, docente in utilizzo dell’Ambito Territoriale di Torino; Marta Margotti, docente del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino.
Stefano Benedetto ha rimarcato l’importanza di lavori di ricerca che mettano in collaborazione realtà diverse operanti sul territorio, mentre Tecla Riverso ha sottolineato l’importanza del valore storico della pubblica amministrazione. Alberto Piola ha illustrato le varie fasi della ricerca, che sono confluite nella pubblicazione del libro. Giulia Caccia ha spiegato come gli archivi siano strumenti a disposizione di tutta la società, non solo degli esperti, per onorare la memoria e la dignità di coloro dei quali nessuno parla. Annamaria Barbarisi ha poi raccontato la propria esperienza di docente di religione, evidenziando la necessità di essere capaci d’ascolto e di acquisire salde competenze disciplinari e nell’approfondimento dei contenuti della fede per questo tipo particolare di insegnamento. Marta Margotti ha tratto spunto dal libro per indicare alcune porte che esso apre: la valorizzazione degli archivi, la ricostruzione della storia e delle storie della cultura religiosa, il valore dell’insegnamento della religione nel rapporto tra democrazia e religione.